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martedì 24 luglio 2012

Mississippi Burning (1988), chi di odio ferisce...

Mississipi Burning - gli agenti Ward (Willem Defoe) e Anderson (Gene Hackman)
Ma cos’ha in corpo questa gente? domanda esausto l'Agente speciale Ward (Willem Dafoe) in soccorso di una vittima del Ku Klux Klan in Mississippi burning.


La settima arte come denuncia di un mondo spietato. La settima arte in soccorso di una vergognosa pagina mai troppo raccontata e ammessa. Dalla tragica realtà dell’assassinio di tre attivisti per i diritti civili (due ebrei e un afroamericano) nella contea di Neshoba nel 1964 al film di Alan Parker, Mississippi Burning - Le radici dell'odio (1988) con Gene Hackhman, Frances McDormand e Willem Dafoe

Sono passati quasi cinquant’anni da quel feroce fatto di cronaca e cosa è cambiato da allora? Sono aumentate le organizzazioni umanitarie, è indubbio. Si parla di diritti umani, è indubbio. La gente scende molto più in piazza per protestare contro abusi dell’autorità, è indubbio. Ma è altrettanto vero che l’odio razziale non si è piegato. Sfruttando l’ipocrita guerra al terrorismo, ha tratto nuova linfa per sputare contro il diverso, in particolare ai giorni nostri di provenienza mediorientale.

E oggi è lì, tronfio e acclamato dalle folle. Si siede o si è seduta nei posti di governo di varie nazioni, Italia inclusa. Ostenta disprezzo verso chi non appartiene al proprio ristretto e patetico circoletto. Vengono appoggiate logiche discriminatorie in tutte le latitudini, inclusa la tanto decantata patria dei diritti umani (Francia).

Oggi la gente di colore non è frustata nei campi di cotone ma la schiavitù e l’odio razziale sono piaghe abilmente mascherate da mercenari del pensiero. In Mississippi Burning, in mezzo a rigidi protocolli da seguire, c’è chi vuole fare (e farà) il proprio lavoro senza badare alla forma: lui è l’agente Rupert Anderson (Gene Hackman). Vuole scovare gli assassini. Vuole spedirli in galera. Punto e basta. A costo anche di estorcere confessioni con la forza e l’inganno.

Nel suo furore di Essere Umano non si può non vedere una speranza arrabbiata di provare a cambiare le cose. Anderson è visto come una scheggia impazzita dal suo capo, il più giovane Alan Ward (Willem Dafoe). Ma dopo il brutale pestaggio patito dalla signora Pell (Frances Louise McDormand) per mano del marito vice-sceriffo Clinton (Brad Dourif), colpevole di aver indicato ai due agenti dell’FBI il luogo dove erano nascosti i cadaveri dei tre ragazzi, cederà a tutte le sue richieste.
 
Una squadra speciale viene allora inviata nella contea, e mentre Clinton è a farsi la barba, la lametta del barbiere passa in mano ad Anderson che un po’ impacciatamente si mette a finire il lavoro. Il suo, però!

Gli equilibri saltano. L'urlo di vendicativa giustizia è quasi un toccasana per lo spettatore sfiancato dal troppo sangue innocente versato. Una violenza, quella scateneta dal clan razzista, capace di accecare anche i "buoni". Il vice-sceriffo viene allora scaraventato su e giù per il locale mentre Anderson lo tiene per il bavero gridandogli con tutto il disprezzo possibile: Sorridevi quando il bulldozer passò sopra il corpo del ragazzo nero?!?! Dillo! Sorridevi quando coprivano i corpi di terra? Sorridevi, Pell?! Sorridevi?!?!

Mississippi burning - la scena del barbiere (in lingua originale)


Mississipi Burning - bianchi da una parte, neri dall'altra
Mississipi Burning - Anderson (Gene Hackman) si scaglia contro il vice-sceriffo Clinton (Brad Dourif)

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