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martedì 20 marzo 2012

Ferzan, ergo Ozpetek

Magnifica presenza (2012, di Ferzan Ozpetek)
Fantasmi reali o demoni incastrati nel proprio subconscio? Nel suo ultimo film, Magnifica presenza (2012), il regista turco Ferzan Ozpetek non lo rivel.

di Luca Ferrari, ferrariluca@hotmail.it
giornalista/fotoreporter – web writer 

Tutto fa pensare che ciò che vede Pietro (Elio Germano) nel suo nuovo appartamento appena preso in affitto a Roma sia effettivamente popolato da un nugolo di teatranti che proprio lì trovarono la loro tragica fine a causa delle esalazioni di una stufa, mentre si nascondevano da una retata di nazisti. E come nella miglior tradizione umano-paranormale, hanno qualche conto in sospeso. Che sia la mera verità o qualcosa da compiere, hanno bisogno di un contatto nel mondo dei vivi per trovare la loro pace. E il sognatore-romantico Pietro, pasticciere notturno con l’ambizione di diventare attore, è la persona ideale.

Magnifica presenza (2012, di Ferzan Ozpetek) ha un cast corale. Anna Proclemer, nelle vesti dell’attrice Livia Morosini, è il pezzo decisivo del puzzle per risolvere l’arcano della storia; ai tempi della Seconda Guerra Mondiale, faceva parte di una compagnia al cui epilogo lei non ha preso, stranamente, parte. Tra di loro c’è Filippo Verni, un Beppe Fiorello che dovrebbe avere il coraggio di osare di più.

Andandosene via dalla chioccia Italia dove la sua faccia è troppo legata a fiction utili per imbonire un pubblico ancora noiosamente democristiano. C’è anche Vittoria Puccini a far parte della compagnia dei fantasmi, messa sapientemente da Ozpetek più in disparte per non lasciare che la sua fama prenda il sopravvento. Altra prima donna, Margherita Buy, sempre un po’ legata al suo lato malinconicheggiante.

Non è la Roma di Trastevere o del Colosseo. Per chi non la conosce bene, potrebbe quasi a non arrivare a riconoscerla. Ci sono i tram moderni dove gli sguardi della gente comune non lanciano pietre a casaccio contro chiunque. La scenografia è un mondo fatto di sequenze, dove trova spazio anche l’intolleranza di un trans vigliaccamente picchiato e soccorso da Pietro. C’è la risposta clinica del medico che presterà cure a Pietro dopo il suo svenimento, insistendo perché lasci perdere illusioni e conseguente stress. 

Ferzan Ozpetek è uno di quei registi che pone domande anche lì dove un sorriso è capace di prendere il sopravvento. Perché dovrei rinunciare ai miei sogni, o visioni che siano, solo perché hai visto uscire un po’ di sangue dal mio corpo? Per raggiungere la felicità, magari qualcuno ha bisogno d’immaginare un’alternativa in costume alla solitudine della propria vita. I consigli disinteressati non sanno un bel niente della verità. I belati insoddisfatti devono ancora capire tutto di ciò che anima la svendita personale d'ogni corazza.

Il trailer di Magnifica presenza

Magnifica presenza - Maria (Paola Minaccioni) e Pietro (Elio Germano)
il cast corale di Magnifica presenza

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