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martedì 6 novembre 2012

Socialcapitalocrazia, non cambia un cazzo

Come ammazzare il capo... e vivere felici (2011, di Seth Gordon)
Datori di lavoro sempre più spietati, incapaci e/o approfittatori. Naturale dunque che alcuni dipendenti pensino a Come ammazzare il capo... e vivere felici (2011).

di Luca Ferrari

Mobbing. Sfruttamento. Una volontà costante di lasciarci al palo. Siamo le puttane dei datori di lavoro. Siamo nell’epoca dove si ringrazia chi ci paga (poco o niente). Dove i diritti firmati sono più insignificanti del liquame nauseabondo che lasciamo ogni giorno dentro qualche cesso. E loro, i pezzi grossi? Tranquilli se ne stanno al caldo delle banconote. Fregandosene atalmente di quello che accade. Ci conoscono bene. Ci hanno studiato. Noi, misere rotelline di un ingranaggio distorto. Ci convincono di essere pezzi cambiabili. E se proviamo ad alzare la testa, scatta la minaccia e il ricatto. A chi crederebbe tanto la cosiddetta giustizia?

Nel 2011 il regista Seth Gordon diresse la commedia Come ammazzare il capo... e vivere felici (Horrible Bosses). Un viaggio non certo fantasioso dove tre amici Nick (Jason Bateman), Dale (Charlie Day) e Kurt (Jason Sudeikis) hanno rispettivamente a che fare con subdoli datori di lavoro che li vessano senza tregua, e sono rispettivamente lo spietato businessman Dave Harken (il premio Oscar, Kevin Spacey), la dentista ninfomane Julia Harris (Jennifer Aniston) e il tossico Bobby Pelliy (un fantastico Colin Farrell, pelato con riporto).

Esauriti, i tre compari assoldano un presunto killer, Dean "Fottimadre" Jones (Jamie Foxx) per sbarazzarsi dei rispettivi despoti ma alla fine saranno loro a doversela cavare, con il neoassunto che si limita al massimo a dare loro qualche consiglio pagato però cinquemila dollari. Equivoci, sbagli colossali e fortuna per un film esilarante che si conluderà con happy end, o quasi, ma nella realtà da ridere c’è ben poco.


L’Italia ormai è un insulto per i più basilari diritti costituzionali della classe lavoratrice. Donne messe alla porta perché vogliono avere figli. Possibilità ridotte allo zero di avanzamento di carriera a prescindere da ciò che uno sia in grado di fare. E cosa peggiore, siamo divisi. Schifosamente e cannibalmente divisi. Come un sol uomo, spronava Massimo Decimo Meridio (Russel Crowe) nell'arena del Colosseo. Pochi gladiatori contro un destino che li voleva tutti morti. Solo tutti uniti sarebbero sopravvissuti.

Dopo simili parole immagino già i commenti. Perchè è questo che succede in Italia. Ognuno ha sempre la ricetta. La medicina. Inapplicabile, però ce l’ha. Ognuno è il salvatore. Che sia un partito o qualsiasi altra realtà. E anche la mia generazione che crede di cambiare le cose solamente in base all’anagrafe, non ha ancora capito o forse lo sa benissimo ed è ciò che vuole, che entrando a far parte di questo marciume, ne diventerà portatrice, produttrice ed esportatrice. Non si cambia un sistema dalla punta.

E adesso che si fa? Potremmo fare un’altra inutile manifestazione in modo da far guadagnare un po’ di visibilità a qualche associazione. O magari estraiamo un bel capro espiatorio e gli/le facciamo fare la parte dell’ariete e appena le cose si complicano lo lasciamo nella merda? Ciao mondo, ho quasi 36 anni e sei la più grande delusione della mia vita. Non tanto per quello che hai fatto, ma per quello che non farai mai.

Fanculo.

Il trailer di Come ammazzare il capo... e vivere felici 

Come ammazzare il capo... e vivere felici - i tre amici pronti per colpire: (da sx),
Dale (Charlie Day), Kurt (Jason Sudeikis) e Nick (Jason Bateman)

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