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venerdì 14 dicembre 2012

Di nuovo in Eastwood

Di nuovo in gioco - Mickey Lobel (Amy Adams)
Clint Eastwood lascia telecamera e si lascia dirigere dal fido Robert Patrick in Di nuovo in gioco al fianco di Amy Adams e Justin Timberlake.


La vita. Il lavoro. Il cuore. Tutto e sempre, in un’unica e sempre nuova partita quotidiana. Quell’America romanticamente d’azione umana ha un debole per i suoi personaggi più “emozionalmente indisponibili”. Quando poi, ai tormenti mai espressi fino allo sbotto finale, viene affiancato il grande paesaggio on the road condito da una salsa sportiva mai invadente, il risultato è quello auspicato. Nessun capolavoro (e non è cercato), ma un blues familiare con cui ricominciare. Di nuovo in gioco (2012, di Robert Patrick).

Gus Lobel (Clint Eastwood) è un settantenne scout degli Atlanta Braves, squadra di baseball militante nella Major League. Il rampante e computerizzato Phillip Sanderson (Matthew Lillard) vuole fargli le scarpe non perdendo mai occasione per denigrarne gli obsoleti metodi davanti al loro capo Vince (Robert Patrick). Dalla parte di Gus c’è il responsabile degli scout, Pete (John Goodman). Burbero e non troppo avvezzo a parole dolci, decisamente Kowalskiano (leggasi Gran Torino), Gus ha una figlia: Mickey (Amy Adams).

Dopo la morte della moglie quando era ancora piccola, è stato con lei poche volte. Prima mandandola da zii, poi in collegio. Eppure quella vita nomade un po' nomade tra campi sportivi, alla giovane Mickey, non dispiaceva per niente, come lei stessa gli spiega stizzita, Passare ogni singolo momento con mio padre, guardare il baseball. È stata la più grande ricchezza della mia vita. Il rischio cecità dell'ormai anziano geintore, porterà la giovane Lobel a prendersi un break dallo studio di avvocati dove lavora, in un momento cruciale per la propria carriera (prima donna a diventare socia). Vola in Nord Carolina per aiutarlo a fare il suo mestiere. Sarà la volta per tirare fuori tutte le incomprensioni?

Gus è un guerriero ammaccato e stanco. Piange ancora la perdita della sua amata Joanna dinnanzi alla lapide, bevendo birra e preparando un bicchiere anche per lei. Si lascerebbe andare all’incalzare della malattia se non fosse per un buon amico preoccupato e una figlia indipendente che dentro di sé rimpiange un po’ quell’aria aperta e scomoda di un tempo, ora abbandonata per necessità (mentale) di vita con estenuanti no-stop di lavoro, sabato inclusi. Usa la testa, ma non dimentica mai ciò che ha dentro.

Anche lei vorrebbe esprimersi di più. Ci vuole un principe azzurro per ridarle un po’ il gusto della terra sulle mani. E allora arriva lui. Johnny Flanagan detto “La Fiamma” (Justin Timberlake). Mica un vincente. Promessa del baseball, diventato "ex" molto presto, e così finito a fare anch’esso il talent scout (per i Red Sox). Il suo approccio ancora genuino lo portano a fare breccia nei modi respingenti della ragazza. E alla fine è proprio lei a invitarlo a ballare il clogging, una sorta di danza country che lui apostrofa con le parole, dalle mie parti ti rinchiuderebbero se lo facessi.

Mettersi ancora in gioco può essere la soluzione giusta, ma per la stessa vita di prima, o è ora di cambiare qualcosa? Voglio davvero il mio nome sulla porta? Un padre e una figlia ricominciano dalle competenze dei giorni vissuti insieme. Fanno nuovamente notizia. E non sono gli unici ad averlo capito.

Di nuovo in gioco - Gus Lobel (Clint Eastwood) e la figlia Mickey (Amy Adams)
Di nuovo in gioco (2012) - Gus Label (Clint Eastwood) davanti alla lapide della moglie
Di nuovo in gioco (2012) - Johnny (Justin Timberlake) e Mickey (Amy Adams)

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