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martedì 5 febbraio 2013

Spaghetti Accident, Girlfriend in a Coma

Girlfriend in a Coma (2012, di Bill Emmott e Annalisa Piras)
Povera Italia, ridotta sempre peggio. Viaggio nel documentario Girlfriend in a Coma (2012, dei  I giornalisti Bill Emmott e Annalisa Piras).

di Luca Ferrari


È accaduto di tutto, è accaduto l’incredibile, racconta sbigottito l’attore Toni Servillo. Una nuova opera teatrale? No, l’Italia. Un Italia oggi sempre più sofferente. Picchiata. Svilita. Ridotta a una pantomima da classi dirigenti incapaci di confrontarsi con il mondo, lasciando alle nuove generazioni un’eredità fatta di bikini succinti e cellulari all’ultima moda. Con la cultura buttata al macero, e scontri politici tra cortine che non esistono più. 

È accaduto di tutto, e sta accadendo ancora peggio. I giornalisti Bill Emmott e Annalisa Piras hanno realizzato il documentario Girlfriend in a Coma (2012). Mercoledì 13 febbraio all’auditorium Maxxi di Roma ci doveva essere l’anteprima. Quella proiezione è stata annullata per ordine del Palazzo. Censura preventiva? Paura che una pellicola potesse "traviare" il pensiero dell’elettorato a pochi giorni dal voto? Quando mai si è visto bloccare l’anteprima di un film per il suo contenuto? Parecchie volte, certo. Ma di solito, per questo tipo di azioni si usano parole come “regime”, e non certo per fare un complimento al governo in questione. 

E l’Italia dunque come dovremo chiamarla adesso? È un triste precedente quello consumatosi per azione di Giovanna Melandri, presidente del Museo nazionale delle arti del XXI secolo, che ha sottolineato come la visione di "Girlfriend in a Coma" potrebbe avere un effetto turbativo per la prossima campagna elettorale. Questo il testo del dietrofront: “Ci troviamo costretti a dover rinviare la disponibilità concessavi. Disposizioni della presidente della fondazione che si fanno interpreti delle indicazioni assai rigorose dateci dal Mibac (Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ndr) – socio unico della fondazione ed autorità vigilante sul nostro operato – non ci consentono di ospitare nello spazio del museo qualunque iniziativa che possa essere letta secondo connotazioni politiche, nell'imminenza della competizione elettorale”.

Quindi in Italia funziona così: la cittadinanza deve sorbirsi in televisione, giornali, radio e internet gli strali che ciascun candidato indirizza all’altro incolpandosi a vicenda per la situazione in cui la nazione sprofonda ogni giorno di più, e non può essere invece proiettato un documentario che mostra la situazione in cui viviamo da un occhio esterno?

Dopo gli scandali di Tangentopoli e le barbarie mafiose, in quest’ultimo ventennio l’Italia è stata attraversata da due correnti. La prima, la più tragicamente imponente. Quella della becera politica di Silvio Berlusconi con annessi alleati, alcuni dei quali sono già passati ad altre sponde richiamandosi a chissà quali principi morali mentre altri continuano a raccontare pietose favole su fantomatiche divisioni, sputando sulla Costituzione ma prendendo un lauto stipendio per prodigarsi a difenderla. Dall’altra parte c’è una Sinistra che ha perduto i connotati di quello che era un vero Partito, e oggi si presenta in una forma algida di mezzo centro, con qualche picco di reminescenza del bel tempo che fu.

Girlfriend in a Coma è una discesa nel sottosuolo di quello che si è verificato in questo paese, plasmato dalla lobotomia dei fondoschiena delle veline, mentre il buon Alighieri appare sempre più isolato nella sua piazza S. Croce. Solo e più perplesso che mai sul destino dell’Italia. Girlfriend in a Coma, realizzato dal giornalista ed ex-direttore del magazine britannico The Economist, Bill Emmott, e dalla film-maker e corrispondente da Londra per il settimanale l’Espresso, Annalisa Piras, alterna spezzoni di cronaca a interviste con personaggi che hanno a più riprese denunciato la profonda decadenza a cui le classi di potere ci hanno portato, come gli scrittori Umberto Eco e Roberto Saviano, il regista Nanni Moretti e il giornalista Marco Travaglio.

Come Dante anche Emmott è turbato, ma non certo intenzionato a tacere. Una volta venuto a sapere dell’annullamento della proiezione, dalle pagine del quotidiano locale La Stampa, ha prontamente replicato “Il nostro film non è l’unica versione di quella verità. È stato fatto apposta per suscitare un dibattito. E se il momento giusto per provocare quel dibattito, nella capitale d’Italia, non è una campagna elettorale, non so quale possa essere il momento giusto”. La notizia ovviamente ha cominciato a rimbalzare sul web e sui media, e c’è chi non ha perso tempo. Mobilitandosi e chiamando democraticamente a protestare. Stefano Corradino, direttore del sito dell’associazione Articolo 21 si è subito attivato con una petizione via Change.org che ormai sta toccando quota 25.000 firme per far sì che la Presidente Melandri torni sulla propria decisione, riprogrammando l'uscita del film nella data prevista.

Io ho appena firmato la petizione Il film di Emmott non deve essere censurato, e tu?

la petizione firmata su Change.org lanciata da Stefano Corradini (Articolo 21)
Girlfriend in a Coma (2012) - il regista Nanni Moretti
Girlfriend in a Coma (2012) - Dante Alighieri dinnanzi all'Italia sul letto di morte

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