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mercoledì 11 giugno 2014

Maleficent, quale meraviglia

Maleficent - la giovane Aurora (Elle Fanning)
Raggirata e privata delle sue ali, la fata Malefica giura vendetta. A trionfare però sarà la meraviglia dell'amore. Maleficent (2014, di Robert Stromberg).

di Luca Ferrari

Un'angelica creatura si aggira nel regno fatato della Brughiera. Ha due grandi ali, due occhi dolcissimi e due corna che non farebbero male a una mosca. È la piccola Malefica (Ella Purnell). Amata da tutti gli esseri viventi. Dall’attiguo regno degli umani un giorno arriva un ragazzo che ha rubato una pietra. Il suo nome è Stefano (Jackson Bews). Ne nascerà una grande amicizia, e poi un amore non corrisposto. Nulla cambierà fino al più laido degli inganni.

Rivisitazione del classico disneyano La bella addormentata nel bosco (1959), Robert Stromberg dirige Maleficent (2014), film prodotto e distribuito proprio dalla Walt Disney Pictures. Come nella vita anche nelle favole c’è chi si fida e vuole amare, salvo poi essere ripagato nel peggiore dei modi. Succede a Malefica (Angelina Jolie), i cui sinceri sentimenti vengono divorati dalla bramosia di potere di Stefano.

Chi da bambino non ha letto la favola della Bella addormentata temendo la cattiva Malefica e schierandosi a spada tratta a favore di Stefano? Il regista invece ci rivela un volto inedito della fiaba dove il regnante non è che uno squallido arrivista, capace perfino di segare le ali alla sua amica del cuore pur di conquistare la corona e sposarne la figlia.

Diventato adulto, Stefano (Sharlto Copley) incarna quel mondo che andrebbe superato. È viscido e doppiogiochista. Pronto a inchinarsi di fronte a un’entità superiore, senza remore nel tradire la fiducia di chi gli è stato più vicino per i suoi biechi e materialistici interessi. Da una parte c’è un mondo che vuole distruggere e conquistare, dall’altra un regno votato all'unione.

Dalle nozze reali nasce una bambina, Aurora, cui la neo-strega infliggerà la celebre maledizione del sonno eterno entro il 16° compleanno per colpa di un fatale arcolaio. O almeno così sembra. Malefica non la perde mai d’occhio. Se deve morire, dovrà essere per mano del suo incantesimo. Giorno dopo giorno Malefica si scopre sempre più materna e protettiva nei confronti di Angelica (Vivienne Jolie-Pitt), fin da quando è un'innocente bambina e viene affidata alle tre fate pasticcione Giuggiola (Imelda Staunton), Fiorina (Lesley Manville) e Verdelia (Juno Temple) perché la maledizione non si trasformi in realtà.

Nel corso dei primi anni di vita la osserva a debita distanza insieme al fidato servitore Fosco (Sam Riley), corvo-uomo, le sue “nuove ali” per conoscere e vedere. Malefica sbeffeggia la piccola. La fa quasi cadere in un precipizio salvo poi far sì che qualche ramo si animi, la prenda e la rimetta in sicurezza. Malefica disprezza Aurora. Ti odio bestiolina, le dice quasi ghignando. E già s’intravede qualcosa che ancora le batte dentro. Quel qualcosa che la porterà a entrare nella tana del lupo pur di tornare a casa con lei.

Angelina Jolie è meravigliosamente demoniaca nei panni della strega fatata. Io non ho paura, tu dovresti avere paura, sibila dalla sua immagine pallido-oscura al primo contatto comunicativo con Aurora (Elle Fanning), ora adolescente. Le si è avvicinata con l'inganno ma la sua Malefica è una essere capace di ammettere i propri errori senza cercare alibi (tipicamente umani), portandosi dentro il peso di tutto ciò.

“Non chiederò il tuo perdono perché ciò che ti ho fatto è imperdonabile ma ero smarrita nell'odio e nella vendetta” le dice, “dolce Aurora, hai sottratto ciò che restava del mio cuore e ora ti ho perduta per sempre. Te lo giuro, impedirò che ti venga fatto del male finché io avrò vita e non un giorno passerà senza che mi manchi il tuo sorriso”. Allo stesso tempo è una madre protettiva con il suo mondo. All’ennesimo attacco del regno confinante, così risponde al regnante umano: “Tu non sei un re per me!” ed ecco implacabile scatenare la sua magia.

Dopo Somewhere (2010 di Sofia Coppola), Super 8 (2011, di J. J. Abrams), La mia vita è uno zoo (2011, di Cameron Crowe) e Twixt (2012, di Francis Ford Coppola), la giovanissima Elle Fanning (classe '98) è dolcemente contagiosa nel suo camminare innocente. Un altro livello rispetto alle improbabili Biancaneve bambino-guerriere di Kristen Stewart e Lily Collins. La sua Aurora dialoga con le creature fatate. Si tirano il fango addosso. Subisce l’ira di colei che chiama la sua Fata madrina (Malefica), ma allo stesso tempo è capace di perdonarla andando oltre il mero torto subito.

Malefica non è cattiva, è arrabbiata. Una creatura colpita nel sonno dall’atto più ignobile. La vendetta è sacrosanta. Ma gli esseri nati col dono dell’amore potranno piangere, sbandare, avere una reazione oscura ma non potranno mai votare la propria esistenza all’odio e alla guerra. E così non sarà. Parola di Maleficent. Parola di quella stessa ragazza che noi tutti conosciamo come La bella addormentata nel bosco.

Il trailer di Maleficent

Maleficent - Malefica (Angelina Jolie)
Maleficent - Fosco (Sam Riley) e Malefica (Angelina Jolie)
Maleficent - Malefica (Angelina Jolie)
e la piccola Aurora (Vivienne Jolie-Pitt) © Disney Enterprise - Frank Connor
Maleficent - re Stefano (Sharlto Copley)
Maleficent - la giovane Aurora (Elle Fanning) si punge fatale sull'arcolaio
Maleficent - Malefica (Angelina Jolie)

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