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mercoledì 15 aprile 2015

La vendetta de Il corvo – The Crow (1994)

Il corvo_The Crow - Eric Draven (Brandon Lee)


Eric e Shelly sono stati brutalmente ammazzati. Dove la giustizia e l'ordine non arrivano, ci pensa la vendetta oscura de Il corvo – The Crow (1994, di Alex Proyas).

di Luca Ferrari

Quelle piccole cose che contavano così tanto per Shelly. Quella pioggia che per Eric un giorno sarebbe finita. L'immortalità di ogni vero sentimento. La foga rabbioso-vendicativa da scagliare contro il Male. Il corvo - The Crow non è mai stato un film come gli altri. Sbarcato sul grande schermo agli sgoccioli dell’ultima grande epopea del rock, fuoco e fiamme provarono ad averla vinta su qualsiasi domani e invece qualcosa cambiò per sempre.

Ci sono vittime che non hanno bisogno di giustizia ma di mera vendetta. Ci sono brutali omicidi che saranno ripagati con la stessa crudele moneta. Ci sono film che non potranno mai avere sequel, remake o reboot, rassegnatevi. Ci sono momenti in cui puoi solo credere al per sempre. Ci sono tempi dove le proprie cicatrici rappresentano il solo baluardo tra l'abbandono e una vita tutta da ricostruire. Direttamente dall'omonimo fumetto di James O'Barr, Il corvo – The Crow (1994, di Alex Proyas).

Shelly Webester (Sofia Shinas) ed Eric Draven (Brandon Lee) stanno per sposarsi. Non ci riusciranno. Mentre sono teneramente in casa, vengono barbaramente assassinati dalla banda di T-Bird (David Patrick Kelly) al servizio dello spietato Top Dollar (Michael Wincott). Lui era un musicista rock e si è beccato un proiettile in fronte prima di essere scaraventato fuori dall’alto del palazzo. Lei è stata prima violentata a turno dai quattro, poi è morta in agonia in sala operatoria. La polizia è impotente e non si spreca. Qualcosa dall’Aldilà allora si mette in moto ed Eric riemerge dalla tomba nel nome della vendetta.

Nella quiete di morte della sua ex-abitazione, Eric ricomincia proprio da lì. Il mondo lì fuori non gli appartiene più. Dietro di sé c’è solo il ricordo di un amore e una vita, distrutta dalla brutalità degli esseri umani. Le lacrime sgorgano. Si sposta come accecato. Quasi non si regge in piedi. Cade. La musica sale di livello. L’aria si fa irrespirabile. Rivive ogni dolore di quei momenti fino al colpo fatale... Poi rinasce. Si veste, si dipinge il volto e comincia.

Uno dopo l'altro, Eric li trova e li uccide. Senza pietà. Agisce mentre il corvo lo osserva. Li ripaga con le loro stesse armi: coltelli, siringhe e fuoco. Mentre i primi tre li affronta singolarmente, l’ultimo, Skank (Angel David) lo va a prelevare direttamente al meeting di tutti i capi-sgherri al servizio di Top Dollar, presente anch’esso. Sono lì riuniti per alimentare il fuoco di morte e dei propri affari nella notte del diavolo. Poi arriva lui. Si siede sul tavolo chiedendo gli venga consegnata la sua vittima. Negatagli, risponde così (allargando le braccia e alzandosi in piedi): “Bene, vedo che hai preso una decisione. Adesso vediamo se riesci a imporla”.

Tra una missione di morte e l’altra, il fatal Eric rincontra due amici. Lo sbirro di pattuglia Darryl Albrecht (Ernie Hudson), l’unico che provò a far luce sugli omicidi di sé e della fidanzata, e soprattutto la piccola Sara (Rochelle Davis), di cui lui e Shelly si prendevano cura a dispetto della madre tossica e impegnata con una relazione con Funboy (Michael Massee), una dei loro assassini.

“E tu chi saresti un clown, un fantasma” chiede innocente la ragazzina al loro primo nuovo-incontro, cercando di vedergli il volto nascosto, “Qualcosa del genere” ribatte lui in un mix di gentilezza e dolorosa rimembranza. Sara allora riprende la propria solitaria strada dicendo a se stessa, “Sembra di fare il surf altro che skate. Se solo smettesse di piovere”. È il minuto 34,38 del film ed Eric, con un'espressione densa di speranza e dolcezza, le replica: “Non può piovere per sempre”. Eric, dice lei voltandosi ma lui è già sparito.

In un'atmosfera sontuosamente dark e una colonna sonora irripetibile (su tutte Burn dei The Cure, ma anche Henry Rollins, Rage Against the Machine, Stone Temple Pliots), il vendicatore compie la sua missione ma non è finita. Sara cade nelle grinfie di Top Dollar e dei suoi spietati amici. Come se non bastasse il corvo viene colpito ed Eric non è più invulnerabile. Il giustiziere venuto dal regno dei morti però non è solo. In un crescendo di gotica resa dei conti, Draven e Top Dollar duellano di spada sul tetto di una chiesa. Lama contro anima. Cuore contro spirito.

Film generazionale, Il corvo - The Crow uscì sul grande schermo nello stesso anno in cui si suicidò Kurt Cobain, cantante-chitarrista dei Nirvana. A mietere ulteriore angoscia, la tragica scomparsa proprio sul set del protagonista, Brandon Lee, figlio dell'immortale Bruce (Lee), deceduto allo stesso modo durante le riprese di The Game of Death (1972): un proiettile vero sparatogli contro al posto di uno finto durante un ciak. Una generazione si stava per estinguere e quelle due morti (Kurt e Brandon) così diverse fra loro, in qualche modo furono parte di uno stesso crepuscolo.

“Non può piovere per sempre” era il testo di una canzone di Eric che Sara riconosce; It Can't Rain All the Time di Jane Siberry nella soundtrack. “Non può piovere per sempre”, parole universali capaci di condensare tanto l’amore quanto l’insostenibile perdita di una persona amata. Ma chi era il resuscitato Eric Draven? Il sicario di una qualche giustizia di morte divina? Esegue senza remore. Spazza via da un angolo del mondo un branco di sanguinari piranha. Ma quando avrà finito il suo compito, che succederà?

Molti di noi che l'hanno vissuto quando uscì più di vent'anni fa, sono rimasti ancora lì. A fissare esangui un cielo nero con una sensazione di dolorosa vulnerabilità e certezza di quanto osceno sappia essere il Male. Covando dentro di sé la rabbia per un mondo che alla fine non muterà mai o se lo farà, sarà sempre troppo poco rispetto ai nostri innocenti ideali che in qualche modo dovremo difendere. Un unico grande cuore con cui dovremo proteggere  chi non ha la forza di alzarsi e reagire. E se non lo faremo, nuovi Eric e Shelly non moriranno senza potersi mai più ricongiungersi.

Le case bruciano, le persone muoiono ma il vero amore è per sempre. 

Il corvo, Eric e Sara

Il corvo_The Crow - il poliziotto Darryl Albrecht (Ernie Hudson)
Il corvo_The Crow - Eric Draven (Brandon Lee): Non può piovere per sempre...
Il corvo_The Crow - (da sx): Skank (Angel David), Top Dollar (Michael Wincott) e Myca (Bai Ling)
Il corvo_The Crow - Eric Draven (Brandon Lee): Voglio soltanto lui...
Il corvo_The Crow - l'abbraccio tra Sara (Rochelle Davis) ed Eric (Brandon Lee)
Il corvo_The Crow - Le case bruciano, le persone muoiono ma il vero amore è per sempre. 

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